Laboratorio Chimico Deca

APPROFONDIMENTI

EUCALIPTO

Che cos’è?

L’eucalipto è una pianta della famiglia delle Myrtaceae. L’olio essenziale che se ne ricava è utile per tosse, raffreddore e sinusite ed è impiegato anche per il trattamento cosmetico della pelle.

A cosa serve?

L’eucalipto è impiegato in fitoterapia ed erboristeria in caso di influenza e nelle affezioni dell’apparato respiratorio, come tosseraffreddore, eccesso di catarro e nel trattamento della sinusite e della faringite.


TIMOLO

Che cos’è?

È un fenolo che si ritrova negli olî eterei di alcune Labiate e Umbellifere; si prepara o dagli olî volatili di Thymus vulgarisThymus serpyllum, di Monarda punctata, di Trachyspermum ammi e di altre Labiate e dagli olî di Carum copticum Ajowan ( (Umbellifera), ovvero sinteticamente.

Il timolo, naturale o sintetico, è in cristalli esagonali, incolori, di odore pungente, aromatico e gradevole; puro, fonde a 51°,5; bolle, a 760 mm., a 233°,5; è volatile in corrente di vapore, è poco solubile in acqua (circa 0,80‰), solubilissimo in cloroformio e in alcool etilico, meno in etere etilico. Un cristallino di timolo con idrato potassico solido e alcune gocce di cloroformio, produce una colorazione violetta. Con gli idrati alcalini dà timolati alcalini per la presenza della funzione fenolica. In soluzione acquosa o alcoolica non dà la reazione cromatica con cloruro ferrico, ma si può trasformare in ditimolo. Per riduzione con idrogeno, in presenza di nichelio ridotto, si decompone con formazione di mentolo e esaidrocimene. Con alcuni composti, come il mentolo, il fenolo, il cloralio idrato, la canfora e il borneolo forma mescolanze liquide a temperatura ordinaria. In soluzione alcalina, per azione dello iodio, dà luogo a formazione di iodo-derivati, detti comunemente aristoli.

Il timolo si prepara sinteticamente dall’aldeide cuminica, dal meta-cresolo ed alcool isopropilico, dal para-cimene, dal piperitone, ecc.

A cosa serve?

Ha potere antisettico superiore a quello dell’acido fenico, così che talune specie batteriche sono uccise già a una diluizione di uno su 80.000, ma la scarsissima solubilità in acqua impedisce un suo largo uso nella pratica chirurgica.


CANFORA

Che cos’è?

La pianta della canfora è scientificamente chiamata Cinnamomum camphora Nees., Laurus camphora L. (fr. camphrier; sp. alcanfor; ted. Kampferbaum; ingl. camphor tree). Si tratta di un albero di grandi dimensioni, fino a 15 metri d’altezza, che vive nei boschi dell’Asia orientale, nella Cina centrale e orientale e in Giappone, compresa l’isola di Formosa dove forma sulle coste delle foreste fino a 600-800 m. sul livello del mare. Il suo fogliame è di un bel colore verde chiaro: le foglie sono alterne, persistenti, picciolate, con lembo ovale attenuato alle due estremità, oppure acuto o acuminato all’apice e subottuso alla base, coriacee, con tre nervature principali ben marcate. I fiori sono piccoli, biancastri, disposti in cime ascellari pauciflore: sono trimeri e monoclini. Il frutto è una piccola drupa ovoide, liscia, di color porporino oscuro o violaceo a maturità. Questa pianta è anche coltivata e vive bene nella regione mediterranea, ma, benché siano stati fatti in proposito numerosi studî, ancora da noi non è coltivata né utilizzata industrialmente.

A cosa serve?

Notissime da molto tempo sono le proprietà antisettiche e parassiticide della canfora. Applicata localmente sulla cute, in soluzione alcoolica, produce rossore e irritazione e può essere assorbita, sebbene in piccolissima quantità. 


PINO SILVESTRE

Che cos’è?

Si tratta di un albero sempreverde dalla chioma irregolare e rada. Può raggiungere un’altezza di 20-30 m. La corteccia è profondamente solcata, rossastra nelle prime fasi di vita per poi diventare cenerina.

Le sue foglie sono aghiformi, lunghe da 3 a 7 cm, di colore verde e riunite in gruppi di due su un piccolo ramo. Si sviluppano longitudinalmente alla base per poi essere più contorte verso l’apice.

I fiori sono divisi in maschili e femminili. Quelli maschili producono molto polline e sono riuniti in coni nella parte inferiore dei giovani rami, i fiori femminili sono anch’essi riuniti in coni, posti invece nella parte superiore dei rami.

Il suo frutto invece si sviluppa a partire dai fiori femminili che si trasformano in una pigna ovale con la base tonda e l’apice via via più acuto.

In Italia cresce spontaneo dalle Prealpi fino a tutta la zona alpina, fino ad una quota di 2000 m.

Le sue gemme si possono raccogliere nel momento in cui sono chiuse, a Febbraio-Marzo. I rami si possono raccogliere dalla primavera all’autunno. La resina della corteccia si raccoglie, per tutto il periodo dell’anno, raschiandola via con un coltellino

A cosa serve?

Utile come rimedio naturale in caso  di congestione rinosinusale svolgendo un’azione decongestionante  rinfrescante


RINITE VASOMOTORIA

La rinite vasomotoria è una forma di rinite cronica. Congestione nasale, starnuti e rinorrea, sintomi frequenti di allergia, si verificano in assenza di fatti allergici. In alcuni soggetti, il naso reagisce fortemente a irritanti (come polvere e polline), profumi, inquinamento o cibi piccanti. Il disturbo è a carattere altalenante e viene aggravato dall’aria secca. La mucosa edematosa ha un colore che varia dal rosso vivo al porpora. Talvolta, i soggetti hanno anche una leggera infiammazione dei seni paranasali. Non presentano una secrezione piena di pus o croste.

Il trattamento della rinite vasomotoria è basato su tentativi e non è sempre soddisfacente. Se l’infiammazione dei seni non è grave, il trattamento mira al sollievo dei sintomi. Può essere vantaggioso evitare il fumo e gli irritanti e usare un sistema di riscaldamento centralizzato che umidifichi l’aria o un vaporizzatore che aumenti l’umidità. Talvolta, risultano utili gli spray nasali a base di corticosteroidi e antistaminici. Gli spray nasali decongestionanti non vanno usati. Tuttavia, i decongestionanti per via orale possono essere usati per qualche giorno se i sintomi peggiorano.

Un medicinale utile a trattare la rinite vasomotoria è Rinostil Gocce a base di oli essenziali di eucalipto, mentolo, canfora e timolo. Rinostil è un olio rinobalsamico capace di svolgere un’azione meccanica per facilitare la rimozione di forme crostose all’interno dei seni paranasali. Le proprietà dei componenti di Rinostil, permettono di ammorbidire la mucosa nasale e di lubrificarla, condizione preventiva per evitare un possibile attacco di agenti irritanti o dannosi, quali smog, fumo e polveri.

Fitoterapia. 2014 Jul;96:131-7. doi: 10.1016/j.fitote.2014.04.016. Epub 2014 Apr 28.

Thymol attenuates allergic airway inflammation in ovalbumin (OVA)-induced mouse asthma.

Zhou E1Fu Y1Wei Z1Yu Y1Zhang X2Yang Z3.

Abstract

Thymol, a naturally occurring monocyclic phenolic compound derived from Thymus vulgaris (Lamiaceae), has been reported to exhibit anti-inflammatory property in vivo and vitro. However, the mechanism of thymol is not clear. The aim of the present study was to investigate the effects of thymol on allergic inflammation in OVA-induced mice asthma and explore its mechanism. The model of mouse asthma was established by the induction of OVA. Thymol was orally administered at a dose of 4, 8, and 16 mg/kg body weight 1h before OVA challenge. At 24h after the last challenge, mice were sacrificed, and the data were collected by various experimental methods. The results revealed that pretreatment with thymol reduced the level of OVA-specific IgE, inhibited recruitment of inflammatory cells into airway, and decreased the levels of IL-4, IL-5, and IL-13 in BALF. Moreover, the pathologic changes of lung tissues were obviously ameliorated and goblet cell hyperplasia was effectively inhibited by the pretreatment of thymol. In addition, thymol reduced the development of airway hyperresponsiveness and blocked the activation of NF-κB pathway. All data suggested that thymol ameliorated airway inflammation in OVA-induced mouse asthma, possibly through inhibiting NF-κB activation. These findings indicated that thymol may be used as an alternative agent for treating allergic asthma

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